Thursday, May 01, 2008

La mia sul V2Day

Faccio subito outing: io non ho firmato.
Sono stato a parco Schuster e c'era tanta gente, ma non mi sono messo in fila nonostante solidarizzi con Grillo in tante cose (poi ogni tanto spara una cazzata, ma pazienza...); non l'ho fatto perchè avevo molti dubbi in merito alle proposte di referendum, e mentre l'altra volta l'effetto novità aveva prevalso sulle critiche, questa volta ho deciso di "rispettarmi" maggiormente, sostenendo con la mia firma solo proposte sensate.
Premetto che qualsiasi ente pubblico, privato, persona fisica o giuridica che da spazio a Marco Travaglio merita tutto il mio appoggio incondizionato: Grillo va sostenuto e "santificato" anche solo per questo discorso, dalla rara potenza e lucidità.
Analizzo quindi le singole tematiche del V2Day, con le criticità riscontrate (si sente il taglio manageriale?):
  1. Abolizione del finanziamento pubblico ai giornali: io sono contrario! Nonostante sia un sostenitore del libero mercato e della concorrenza, penso che la stampa debba essere sostenuta, come l'editoria (ricordo che sui libri l'iva è del 4%) e la cultura in generale... sarò "comunista" ma la penso così! Il problema è che al solito una legge giusta viene usata in modo sbagliatissimo, ad esempio finanziando giornali come il corriere o repubblica, o non elargendo finanziamenti sulla base delle copie vendute, col risultato che alla metà dei giornali venduti (o spesso regalati) altrettanti finiscono in discarica... il problema non è che la legge esiste, al massimo bisogna correggerla; ma soprattutto, è il come si fanno le cose in questo paese che è sbagliato... concetto che ritornerà spesso in questo post...
  2. Abolizione dell'ordine dei giornalisti: gli ordini professionali sono una truffa. Tutti quanti. Sono una lobby per difendere interessi di parte, e non un sistema per garantire la professionalità di chi esercita. Andate a chiedere ad un laureando in legge cosa serve per essere avvocato. Non vi citerà cose inutili come la conoscenza della legge, ma vi dirà "ci voglioni i calci in culo". Se gli ordini professionali fossero garanti verso i cittadini e non armi contro gli stessi, li sosterrei, ma in italia si fa così e ci si deve accontentare... oppure proporre l'abolizione di TUTTI gli ordini, non solo di quello dei giornalisti.
  3. Abolizione della legge Gasparri: la legge Gasparri è una legge ridicola, scritta dagli avvocati di Mediaset per parare il culo dello della stessa, e firmata da un colonnello di AN in cambio del sostegno in campagna elettorale (notato come si spingeva sullo stupro di Roma, guarda caso nei giorni prima del ballottaggio?). La stessa gente è stata eletta a maggioranza "bulgara" dieci giorni prima del V2Day, quindi che ci lamentiamo a fare? La "democrazia" li ha premiati, e non sarò io di certo a rovinargli la festa. Del resto anche in passato un referendum abolì il finanziamento pubblico ai partiti, che poi rientrarono dalla finestra come rimborso delle spese elettorali...
La conclusione qual'è: ogni proposta e/o protesta è legittima, ma partite sempre dal presupposto che siamo italiani e viviamo in italia (volutamente con la lettera minuscola), un paese che non solo sta diventando il terzo mondo, ma che lo merita pure...

P.S: il trattamento riservato a Grillo dalla stampa tutta mi ha fatto quasi pentire di non aver firmato... :(

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2 comments:

Bisco said...

1) concordo con te, ma quando si arriva a superare il limite, non ci sono alternative. Il punto principale è che ormai non c'è più pluralismo.

Per le altri analisi, come non concordare?

Il punto è: come non firmarli?

Madre Teresa diceva "Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano.
Ma se non ci fosse quella goccia
all'oceano mancherebbe."

Anonymous said...

io invece ho firmato, ma non tanto per il merito dei singoli referendum.
su quello se ne può discutere, si può approfondire, ma rimane secondario rispetto alla ragione principale: la possibilità di dare risalto a voci, come quella di grillo, che mettono in luce questioni ignorate da TV e giornali.
(naturalmente è fondamentale la reputazione di chi racconta certe cose, altrimenti si ottiene l'effetto contrario).
Poi se Grillo ha torto nel merito dei singoli quesiti, non importa. Ciò che conta è che se ne parli.
Se sia giusto che il "foglio" di Ferrara venga finanziato con i nostri soldi o che l'albo dei giornalisti debba essere abolito o no, passa in secondo piano rispetto al problema + generico dell'informazione.
La gente deve capire che quello che leggiamo e ascoltiamo è solo quello che vogliono farci credere chi comanda (e quindi non i politici che non contanto un cazzo, ma chi ha i soldi, e che quindi controlla i politici).
Chi legge il tuo blog ha i mezzi per capire che la verità non è quella che ci raccontano, ma la stragrande maggioranza in italia (anch'io uso la i minuscola) non sa neanche cos'è un blog.
Come mai in TV o nei giornali non ci spiegano cos'è un blog, come funziona?
Come mai la politica sta studiando come chiuderli?

Sinceramente spero in quella che Grillo chiama "rivoluzione dal basso", perchè la vedo come l'unico modo per uscire da questa finta democrazia.